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Conosco domatori
dai volti ruvidi di sole,
schioccano lunghe
fruste d’acciaio
in candide piste
di circhi sfolgoranti
che hanno per tenda
l’azzurra volta del cielo.
Intrepidi vanno
su audaci trapezi
appesi alle nuvole
e cavalcando
gialli elefanti d’acciaio,
guidano i balzi
di bianchi pachidermi
lenti e feroci,
docili, ma spaventosi
come l’eco dei loro
tuonanti ruggiti.
Dicembre 2002
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