Ronzando sul sentiero
come insetti sbandati
storditi dal profumo
di finocchi selvatici,
muschi, asparagi e rovi,
siamo giunti alla cima
squarciata del monte.
Il suo fianco era scavato
come di vecchio stanco,
sfruttato e lasciato lì solo,
in un canto a morire.
Giovani cespi di sambuco
lo aiutavano a coprirsi
il volto sbavato di piaghe.
Aprile 2003
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